Domande Frequenti

Cos’è possibile trattare grazie agli incontri di bio-energia?

(Pranopratica= già Pranoterapia)

Non smetto mai di ripetere che il campo di applicazione è davvero molto vasto.
Pertanto, risulta davvero impossibile poter fornire un elenco della casistica completo. Tuttavia, posso limitarmi a citare qualche esempio: cervicali, dolori alla schiena e fisici in generale, emicrania, faringiti e laringiti, insonnia, ansia, stress, attacchi di panico, blocchi emozionali, timidezza, introversione, etc.
I trattamenti di bio-energia riducendo l’infiammazione, sono molto utili ad alleviare il senso del dolore. Fermo restando la necessità di un trattamento personalizzato e che, nell’affrontare alcune patologie, occorra associare la tecnica naturale alla terapia ortodossa farmaceutica, posso affermare che, ad esempio, nei casi di artrosi cervicale i risultati sono spesso buoni, se non ottimi, con scomparsa dei dolori e della nausea spesso sofferta da questi pazienti. Fin dai primi incontri, i soggetti trattati diventano più tranquilli in generale e si riducono i problemi di insonnia (le ricerche riconoscono risultati buoni e duraturi anche in questo caso). Si notano nei casi di fratture, a gesso tolto, risultati ottimi per quanto riguarda i processi riparativi e la ripresa funzionale dell’osso che si attuano in tempi significativamente più rapidi del normale.
Nei periodi di convalescenza, i pazienti trattati si riprendono più velocemente e la rimarginazione delle ferite post-operatorie è conseguita in tempi più brevi.

 

Qualche esempio in cui alla bio-energia deve essere associata la terapia ortodossa?

Qui ritengo utile fare una veloce premessa. L’operatore professionale e serio, oltre che attenersi ad un codice deontologico, non deve e non può, per nessun motivo sostituirsi alla figura del medico. Spetta esclusivamente a quest’ultimo, la decisione e la competenza di sospendere o ridurre la somministrazione dei farmaci, anche davanti a un netto miglioramento dello stato di salute. E’ mia cura già dal primo incontro spiegare sempre al cliente-paziente che mi rendo disponibile a collaborare con dottori, psicologi o qualunque altra figura medica. Fatta questa premessa ecco alcuni esempi di applicazione: lombaggini (affezioni molto acute in cui la pranopratica è spesso complementare alla terapia ortodossa). Da riconoscere comunque anche in questo caso i risultati rapidi e brillanti associati alla scomparsa dei dolori con potenziamento dell’azione analgesica dei farmaci. Questo tipo di terapia olistica viene sempre associata alle cure ortodosse nei casi molto gravi. Anche nell’asma bronchiale (le crisi possono essere fatali) si ricorda sempre al paziente (che si sente molto meglio) di attenersi alle prescrizioni mediche. Va detto però che i risultati in associazione sono molto buoni con diminuzione della frequenza e della gravità delle crisi ma occorre ripetere i cicli soprattutto nei periodi intervallari. Nei casi di depressione ho constato risultati buoni e significativi. Per le balbuzie, la cura dà risultati buoni, a volte ottimi ma deve essere sempre associata alle terapie ortodosse come la psicoterapia, la logoterapia e l’ortofonia.

 

Qualche esempio in cui i risultati sono nulli?

Nulla si può nelle deviazioni assiali (es. scoliosi) mentre dimostra di dare buoni risultati nelle sintomatologie dolorose e nelle contratture muscolari. Nei casi di neoplasie gravi il trattamento può aiutare nella ripresa dopo gli interventi ma è materia troppo delicata e la prima voce rimane alla medicina convenzionale con la quale l’operatore collabora strettamente.

 

 

Perchè rivolgersi alle discipline bio-naturali?

Perché l’approccio olistico considera l’individuo nella sua globalità: un disturbo altro non è che un segnale, un modo che l’individuo ha di esprimere un disordine che coinvolge la persona a tutti i livelli: fisico, mentale, emozionale, comportamentale. L’operatore in discipline bio-naturali agisce direttamente sulla causa che ha generato il sintomo, ripristinando l’equilibrio psico-fisico e riportando appunto l’armonia perduta.